Fino a pochi giorni si fa parlava di wallet digitale europeo, un’innovazione per la quale l’Italia sarebbe in primissima linea. Tale tecnologia dovrebbe includere una qualche forma di firma o identità digitale altrimenti sarebbe inutilizzabile per il singolo cittadino. Secondo lor signori, con tale meraviglia potremo caricare i nostri documenti, avere la lista delle vaccinazioni fatte (aka passaporto vaccinale), una tessera elettorale elettronica e probabilmente un luna park di tools per sentirsi dei veri europei.

Tuttavia, se si inizia a utilizzare uno strumento digitale, peraltro già esistente, per verificare la volontà dei cittadini – ad esempio nel caso di un referendum – allora in Italia si fanno i classici passi indietro. Neanche pochi giorni dopo le roboanti dichiarazioni di Colao, ecco che ci si scontra subito con la reale spinta innovativa e democratica che pervade questo nostro triste paese: se il voto digitale dovesse essere utilizzato contro di loro, allora non andrebbe più bene a certi burattinai.

Di colpo, le sottoscrizioni per i referendum non potranno essere più essere fatte online con SPID. Il motivo é molto semplice: la scorsa estate più di un milione di cittadini italiani hanno votato online per la questione Cannabis ed Eutanasia. Due argomenti che fanno tremare le poltrone, mafie, mafiette e Vaticano. Quindi, innovazione a targhe alterne: se si tratta di controllo e passaporti vaccinali va benissimo, ma se le tecnologie mirabolanti non dovessero fruttare rispetto le mire di certe elite, allora  è meglio continuare a votare usando la matita.

Che roba patetica per un paese che si dichiara democratico, occidentale e civile.